7/12/2023
SENSING PAINTING. RIFLESSI DELLA VITA IN UN LAGO DI PITTURA
RIVOLI (TO) | CASTELLO DI RIVOLI | 27 OTTOBRE 2023 – 28 GENNAIO 2024
La mostra Sensing Painting al Castello di Rivoli è un effetto del nuovo mecenatismo neoliberale che vede le banche sempre più interessate nella tesorizzazione dei patrimoni artistici e, con buoni meriti, nella promozione culturale. Nel caso della Fondazione CRC prevalgono il sostegno a nuove generazioni di autori, che in molti casi non superano i 35 anni (il più giovane in collezione è il romano Pietro Moretti, classe 1996), e una particolare attenzione alla migliore pittura del territorio piemontese. Non mancano artisti provenienti dal resto d’Italia e internazionali, grazie alla vicinanza della Fondazione al programma espositivo del Museo di Rivoli e alla commissione per le acquisizioni composta dal direttore uscente Carolyn Christov-Bakargiev, da Chus Martínez dell’Art Institute presso l’Academy of Art and Design FHNW di Basilea e da Guido Curto, attualmente alla direzione del Consorzio delle Residenze Reali Sabaude.
Poche osservazioni sull’allestimento della mostra servono a chiudere rapidamente la questione di scelte apparse sbagliate. Il sovraffollamento in un’unica sala di circa novanta opere impedisce di concentrare l’attenzione su ognuna, tanto più che in qualche caso sono posizionate troppo in alto per essere osservate accuratamente. Il rosa scuro alle pareti acuisce la tesa e accentuata diversità tra i molti dipinti, che avrebbero forse avuto bisogno, per convivere, di un’ambientazione più neutra che ne stemperasse la forte eterogeneità.
Non resta, quindi, che isolare il valore delle singole opere. Claudia Comte e Anne Imhof sono tra le artiste internazionali protagoniste di splendide mostre tenute in anni recenti presso il Museo di Rivoli. Imhof propone un ritratto seriale che traduce le modalità della Popart in un’ossessione psicosessuale. Il narcisismo tormentato dal culto della magrezza (anche l’iconica Coke diventa insistentemente diet-diet-diet) espone al rischio della malattia, che diventa oggetto di una morbosa attrazione sessuale, resa esplicita nella seducente apertura delle lebbra della modella, a metà tra la minaccia di un morso e un invito al sesso orale. Le sbavature serigrafiche della stampa in bianco e nero rendono ancora più drammatica la ripetizione del volto.
Anche NUS (NOC/NUT) di Lin May Saeed è stata esposta per un lungo periodo al Castello nell’ambito della rassegna Espressioni. Una coppia di primitivi è intenta a incidere disegni sulla parete di una caverna scavata nel polistirolo, mostrando il mito della nascita magico-tribale della rappresentazione, all’origine della loro stessa esistenza in quanto opera d’arte.
Fatta eccezione per pochi lavori, nella Collezione domina il linguaggio pittorico. La pittura ha un rapporto speciale con l’uomo. Le teorie estetiche antiche definivano le rappresentazioni artistiche sulla base del concetto di imitazione. L’arte era essenzialmente “mimesis” del reale. Oggi il principio mimetico è diventato campo di ricerca per le tecnologie cibernetiche che mirano a replicare il pensiero e la capacità di apprendere di un essere umano. La pittura, invece, non ha mai imitato l’uomo, perché da sempre gli è identica. Non seleziona una facoltà umana per duplicarne il funzionamento. Nella pittura vivono unite la paura, la bellezza, le psicosi, la materia e la ragione, il corpo e i sensi, seduzione, orrore, estasi, con tutte le finezze della complessità umana. I ritratti di Rembrandt sono immagini vive, così come lo spirito si sente palpitare anche negli oggetti inanimati delle nature morte di Chardin. Solo perché è identica all’uomo e non lo imita con gli strumenti di una tecnologia la pittura è un essere senziente.
Nell’immaginazione dipinta l’esperienza umana esplora se stessa. Le figure di Barbara De Vivi, trasparenti come drappi sovrapposti di seta finissima blu e verde increspati dal vento, risalgono una fonte dal sogno al mito. Due personaggi evanescenti in primo piano, assorti nella loro colazione su un prato, incorniciano la scena centrale dove un gruppo di bagnanti si fonde con l’acqua e il paesaggio. L’immagine culmina nella cuspide luminosa del cacciatore Atteone, trasformato in cervo dalla dea Artemide per vendicarsi d’essere stata sorpresa nuda durante un bagno, mentre viene braccato dalla muta di cani che tra poco lo divorerà. Il racconto è probabilmente quello scolpito nella splendida fontana della Reggia di Caserta, nel cui ninfeo sarebbe così da rintracciare il ricordo della fantasia acquatica evocata dalla piscina che dà il titolo all’opera.
La figura dipinta da Guglielmo Castelli è sciolta insieme alla sua ombra in una torbida solitudine, come un’anima riflessa in un acquitrino. Sui colori fradici di angoscia galleggia una lettera richiusa, forse ciò che ha gettato l’anima nello sconforto. Alle spalle del personaggio un demonietto traspare attraverso il liquido, che scorre copioso oltre la cornice invadendo lo spazio.
Anche l’egiziana Anna Boghiguian chiazza di colori acerbi una città dominata da cupole orientaleggianti circondata da un cimitero fitto di lapidi. Sul paesaggio di Andrea Massaioli striscia invece il corpo allungato e fluorescente di una gigantesca lumaca. Più che una visione onirica o il demone totemico di un luogo, nel simbolo prende corpo il lento e fluido incanto di chi osserva da lontano l’aurora notturna attraversata da un orizzonte fosforoso.
Grazie alle sue scelte, la raccolta della Fondazione CRC diventa anche un’occasione per osservare in che modo la pittura si sta trasformando, come e perché resiste nonostante tutto, mantenendo un deposito analogico di esperienze in cui l’uomo può tornare a cercare se stesso sotto qualunque assedio cibernetico e digitale presente e futuro.
Sensing Painting
Opere dalla Collezione d’arte della Fondazione CRC
A cura di Carolyn Christov-Bakargiev e Marcella Beccaria
In collaborazione con Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo
27 ottobre 2023 – 28 gennaio 2024
Castello di Rivoli, Secondo piano, Sala 18
Info: www.castellodirivoli.org
Torna